La Uil critica il servizio preruolo CCNI mobilità scuola: “Svantaggia i docenti”

Mobilità negata, docenti penalizzati.

Analisi delle critiche della UIL sul servizio preruolo CCNI mobilità scuola

La UIL Scuola ha espresso forti critiche al Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla mobilità del personale scolastico, in particolare per quanto riguarda la valutazione del servizio preruolo. Secondo il sindacato, le modalità di riconoscimento di tale servizio, prestato prima dell’immissione in ruolo, svantaggiano significativamente una parte consistente dei docenti, compromettendo la correttezza e la trasparenza del sistema di mobilità. In particolare, la UIL contesta il meccanismo di attribuzione del punteggio, che a suo avviso non valorizza appieno l’esperienza maturata dai docenti precari. Questo sistema, infatti, prevede una conversione del servizio preruolo in punteggio che non tiene adeguatamente conto della sua durata e della sua continuità. Di conseguenza, docenti con anni di esperienza alle spalle si trovano a competere con colleghi neo-immessi in ruolo, partendo da una posizione di svantaggio nella graduatoria.

Inoltre, la UIL sottolinea come tale meccanismo penalizzi soprattutto coloro che hanno prestato servizio in scuole paritarie o nei percorsi di istruzione e formazione professionale (IeFP). Questi docenti, pur avendo maturato una significativa esperienza sul campo, vedono il loro servizio riconosciuto in misura inferiore rispetto a chi ha lavorato nelle scuole statali. Tale disparità di trattamento, secondo il sindacato, non trova giustificazione e crea una situazione di ingiustizia. A questo si aggiunge la complessità delle procedure per la ricostruzione della carriera e la valutazione del servizio preruolo, che spesso risultano farraginose e poco chiare, generando confusione e incertezza tra i docenti. La UIL rileva, inoltre, la mancanza di un sistema di controlli efficace che garantisca la corretta applicazione dei criteri previsti dal CCNI, lasciando spazio a possibili errori e interpretazioni discrezionali.

Per questi motivi, la UIL chiede una revisione del CCNI sulla mobilità, al fine di garantire una maggiore equità e trasparenza nel riconoscimento del servizio preruolo. In particolare, il sindacato propone di valorizzare maggiormente l’esperienza maturata dai docenti precari, indipendentemente dalla tipologia di istituto in cui hanno prestato servizio. Ciò significa adottare un sistema di conversione del servizio preruolo in punteggio che tenga conto della sua durata effettiva, premiando la continuità e l’impegno profuso. Allo stesso tempo, è necessario semplificare le procedure per la ricostruzione della carriera e la valutazione del servizio, rendendole più chiare e accessibili a tutti i docenti. Infine, la UIL ribadisce l’importanza di istituire un sistema di controlli rigoroso che garantisca la corretta applicazione delle norme e prevenga eventuali abusi.

Un’ulteriore criticità evidenziata dalla UIL riguarda la mancanza di una chiara definizione dei criteri per la valutazione dei titoli di servizio. Questa ambiguità, secondo il sindacato, apre la strada a possibili interpretazioni soggettive e a disparità di trattamento tra i docenti. Pertanto, la UIL sollecita una maggiore chiarezza e precisione nella definizione dei criteri di valutazione, al fine di garantire una maggiore oggettività e trasparenza nel processo di mobilità. In conclusione, la UIL ritiene che la revisione del CCNI sulla mobilità sia un passo fondamentale per garantire un sistema di reclutamento e di carriera più equo e meritocratico, che valorizzi l’esperienza e le competenze di tutti i docenti, indipendentemente dalla loro provenienza. Un sistema più giusto e trasparente, secondo il sindacato, contribuirebbe a migliorare la qualità dell’insegnamento e a garantire un futuro migliore alla scuola italiana.

Impatto del servizio preruolo CCNI mobilità scuola sui docenti

La recente stipula del Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla mobilità del personale scolastico ha sollevato diverse critiche da parte della Uil Scuola Rua, sindacato che rappresenta una significativa porzione dei docenti italiani. In particolare, l’organizzazione sindacale ha espresso forti perplessità riguardo al riconoscimento del servizio preruolo ai fini della mobilità, ritenendolo svantaggioso per una considerevole fetta del corpo docente. Questo aspetto, secondo la Uil, crea una disparità di trattamento tra i docenti che hanno maturato esperienza pre-ruolo e coloro che sono entrati direttamente di ruolo, compromettendo il principio di equità che dovrebbe guidare i processi di mobilità.

A giudizio del sindacato, il meccanismo previsto dal CCNI non valorizza appieno l’esperienza acquisita durante il periodo di precariato, riducendo il peso specifico di anni di servizio svolti con impegno e professionalità. Questa svalutazione dell’esperienza pregressa, secondo la Uil, non solo mortifica i docenti che hanno dedicato anni all’insegnamento prima di ottenere la stabilizzazione, ma rischia anche di disincentivare la continuità didattica e la fidelizzazione del personale nelle scuole, elementi fondamentali per la qualità del sistema educativo. Inoltre, la Uil sottolinea come tale meccanismo possa generare situazioni paradossali, in cui docenti con maggiore anzianità di servizio, ma con un minor periodo di ruolo, si trovino in posizione svantaggiata rispetto a colleghi con meno esperienza complessiva.

Per comprendere appieno le ragioni della critica sindacale, è necessario analizzare il contesto normativo. Il CCNI, infatti, introduce un sistema di punteggi per la mobilità che attribuisce un peso differenziato al servizio pre-ruolo e al servizio di ruolo. Mentre quest’ultimo viene valutato appieno, il servizio pre-ruolo viene riconosciuto solo parzialmente, creando di fatto una discriminazione tra le diverse tipologie di servizio. Questa differenziazione, secondo la Uil, non trova giustificazione logica e contrasta con il principio del riconoscimento dell’esperienza professionale acquisita, indipendentemente dalla tipologia di contratto.

Di conseguenza, la Uil Scuola Rua chiede una revisione del CCNI sulla mobilità, al fine di garantire un equo riconoscimento del servizio pre-ruolo. L’obiettivo è quello di valorizzare l’esperienza maturata dai docenti precari, evitando disparità di trattamento e promuovendo un sistema di mobilità più giusto ed equo. In questo senso, il sindacato auspica l’apertura di un tavolo di confronto con il Ministero dell’Istruzione e le altre organizzazioni sindacali per ridefinire i criteri di valutazione del servizio pre-ruolo e assicurare pari opportunità a tutti i docenti.

Infine, la Uil ribadisce l’importanza di un sistema di mobilità che tenga conto non solo dell’anzianità di servizio, ma anche delle competenze e delle esperienze acquisite dai docenti nel corso della loro carriera. Un sistema che premi il merito e la professionalità, garantendo al contempo la stabilità e la continuità didattica nelle scuole, a beneficio degli studenti e dell’intero sistema educativo nazionale. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una riforma equilibrata del sistema di mobilità sarà possibile valorizzare appieno il patrimonio professionale dei docenti e migliorare la qualità dell’offerta formativa.

Proposte alternative al servizio preruolo CCNI mobilità scuola

La Uil Scuola ha espresso forti critiche al Contratto Collettivo Nazionale Integrativo (CCNI) sulla mobilità, in particolare per quanto riguarda il servizio preruolo, giudicato svantaggioso per i docenti. Secondo il sindacato, l’attuale sistema di riconoscimento del servizio pre-ruolo penalizza coloro che hanno maturato esperienza lavorativa prima dell’immissione in ruolo, creando una disparità di trattamento rispetto a chi ha iniziato la propria carriera direttamente da ruolo. Questa situazione, a parere della Uil, genera un’ingiustizia che va a incidere negativamente sulla progressione di carriera e sul riconoscimento professionale dei docenti. Pertanto, il sindacato propone alternative che possano garantire una maggiore equità e valorizzazione dell’esperienza pregressa.

In primo luogo, la Uil suggerisce una completa equiparazione del servizio preruolo a quello di ruolo, riconoscendo pienamente l’esperienza maturata dai docenti prima dell’immissione in ruolo. Questo significherebbe attribuire lo stesso punteggio, sia per la mobilità che per la graduatoria interna d’istituto, a prescindere dalla data di inizio del servizio. Tale soluzione, secondo il sindacato, eliminerebbe la discriminazione attuale e consentirebbe una valutazione più oggettiva del percorso professionale di ciascun docente. Inoltre, si eviterebbero situazioni paradossali in cui docenti con maggiore esperienza si trovano in posizioni svantaggiate rispetto a colleghi con meno anni di servizio effettivo.

In alternativa all’equiparazione totale, la Uil propone un sistema di riconoscimento progressivo del servizio preruolo. Questa soluzione prevederebbe l’attribuzione di un punteggio crescente in base agli anni di servizio svolti prima dell’immissione in ruolo, introducendo una sorta di scala di valutazione che tenga conto dell’esperienza accumulata. Ad esempio, si potrebbe stabilire un punteggio parziale per i primi anni di preruolo, che aumenti gradualmente fino a raggiungere la piena equiparazione dopo un determinato periodo. Questo sistema, pur non eliminando completamente la differenza con il servizio di ruolo, rappresenterebbe comunque un passo avanti verso una maggiore valorizzazione dell’esperienza pregressa.

Un’ulteriore proposta riguarda la possibilità di riconoscere il servizio preruolo svolto in scuole paritarie o in altri settori dell’istruzione, come ad esempio la formazione professionale. Attualmente, il servizio prestato in contesti diversi dalle scuole statali viene spesso penalizzato o addirittura non riconosciuto ai fini della mobilità e della graduatoria interna. Tuttavia, l’esperienza acquisita in questi ambiti può essere altrettanto rilevante e formativa, e dovrebbe quindi essere presa in considerazione nel percorso professionale del docente. Un sistema di riconoscimento del servizio preruolo più inclusivo contribuirebbe a valorizzare le competenze acquisite in diversi contesti educativi.

Infine, la Uil sottolinea l’importanza di un confronto costante con le istituzioni e gli altri sindacati per giungere a una soluzione condivisa che tuteli i diritti di tutti i docenti. Il sindacato ribadisce la necessità di un intervento normativo che modifichi l’attuale sistema di riconoscimento del servizio preruolo, garantendo una maggiore equità e trasparenza nel processo di mobilità. Solo attraverso un dialogo costruttivo e una reale volontà di cambiamento sarà possibile superare le criticità attuali e valorizzare appieno l’esperienza e la professionalità di tutti i docenti.

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